Portobuffolè: Un Viaggio nel Tempo tra Torri Medievali e Tradizioni Gastronomiche

Il suggestivo borgo di Portobuffolè deve il suo nome al latino medievale “bova,” che significa canale. Alcuni ritengono che l’origine del nome sia legata alle “bufaline,” barche utilizzate per il trasporto delle merci via fiume. L’ingresso a Portobuffolè avviene attraverso il ponte che conduce alla Porta Trevisana. La Torre Comunale, risalente al X secolo, è l’ultimo resto delle sette antiche torri del castello. Alta 28 metri e costruita in laterizio, la torre ospitava un buco sull’orologio utilizzato per calare i condannati nella prigione sottostante.

Dalla piazza centrale, ci si dirige verso il “Toresin” e la Porta Friuli, su cui svetta un Leone di San Marco, simbolo dei “diritti e doveri dell’uomo e del cittadino” eretto durante la Rivoluzione Francese. Il Ponte Friuli, costruito nel 1780 in pietra cotta per sostituire il ponte levatoio in legno, è caratterizzato da due ampie arcate e sei eleganti poggioli, con il fiume Livenza che scorre al di sotto.

Al di fuori delle mura del borgo, meritano una visita la Chiesa di San Rocco con la Madonna della Seggiola, Palazzo Giustinian, l’Oratorio di Santa Teresa e la Chiesa dei Servi.

I prodotti tipici del borgo includono i pregiati vini rossi dell’Alto Livenza, il miele e le zucche. Per quanto riguarda la gastronomia, Portobuffolè offre delizie come gnocchetti al sugo d’anatra, rognone di vitello, risotto al piccione, baccalà, trippa e la zuppa matta, un piatto dai sapori contadini a base di zucca, pane, latte e funghi.

Esplorare Portobuffolè significa immergersi in una dimensione dove storia e tradizione si fondono armoniosamente, regalando ai visitatori un viaggio affascinante nel tempo.

 

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